Certo che parlare del “lato buono” del coronavirus sembra alquanto ridicolo, soprattutto oggi 17 marzo 2020 in piena crisi. Però, in Italia, il Covid-19 sta riuscendo dove i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno fallito: sta forzano la digitalizzazione della PA e delle imprese.
Lo abbiamo sotto gli occhi tutto il giorno, teleconferenze, riunioni via Skype, dirette Facebook, persino le Chiese si sono organizzate con canali YouTube per trasmettere le SS Messe.
Per non parlare del comparto “Istruzione” dove è un fiorire di classi virtuali, consigli di classe via telematica, invio di videolezioni sulle varie piattaforme digitali che supportano i docenti e le segreterie.
Oggi ho chiamato in banca, la persona che cercavo mi ha risposta da casa sua, con la solita gentilezza e disponibilità, mi ha informato che la banca è chiusa come accesso fisico ma il personale svolge il proprio lavoro tramite lo “smart working”, lavoro agile, per essere italiani.
Da anni le tecnologie ci sono ma sono rimaste al palo, le applicazioni, le reti, l’hardware supportano la possibilità di lavorare lontano dal posto di lavoro, almeno per tutta quella parte di lavoro considerata “amministrativa”. Essere davanti al PC in un ufficio all’interno di una realtà lavorativa non è più un obbligo fisico, le mie mansioni le posso svolgere anche dal PC seduto nel salotto di casa, la mia lezione scolastica la posso seguire anche stando davanti al PC nella mia camera. All’inizio principalmente era l’università che trasmetteva on-line le lezioni ma ora anche le riunioni tra Sindaco e assessori, la riunione operativa dell’ufficio, la riunione con il capo, il solo “fare i compiti scolastici” viaggiano nella rete.
Ho appena concluso una videoconferenza con un cliente, mi sento soddisfatto come se lo avessi incontrato di persona e ho percepito che anche a lui ha apprezzato il contatto virtuale, anzi, sembra che sia stato più vantaggioso che trovarsi di persona, forse perché i tempi “morti” (spostamenti, saluti, convenevoli, distrazioni) sono minori.
Certo non tutti i lavori possono essere “agili”, ma quelli “dietro la scrivania” si possono svolgere comodamente in qualsiasi altro posto, anche a casa. Così magari si rafforza anche il senso di famiglia, le donne non sono più costrette ad abbandonare il lavoro per seguire i figli e la famiglia e i padri possono essere più presenti nella vita familiare